In Italia, purtroppo, le cose non procedono come nel resto del mondo, sebbene con il PNRR e le tante Agenzie che si occupano di Digitale e nello specifico del Digitale Sanitario, il gap rimane ancora troppo alto rispetto alla media Europea.

Tante Istituzioni Pubbliche e tante Aziende del settore spesso disperdono tante risorse economiche in consulenze ed appalti che languono o che non vengono pienamente attuati.

Malgrado il passaggio al digitale a cui abbiamo assistito in questi anni, pare che sia addiritttura aumentato il numero di utenti in fila agli sportelli rispetto a dieci anni fa nella Pubblica Amministrazione e in particolare nelle strutture Sanitarie Regionali ed Ospedaliere.

Una situazione che sembra peggiorata rispetto a dieci anni fa, con una prevalenza nelle regioni del Sud.

Nella sostanza, l’innovazione tecnologica non sembra aver migliorato la burocrazia, persino il tentativo di introdurre lo Smart Working sembra fallire.

Per non parlare poi per le tecnologie sanitarie piu’ avanzate, un esempio su tutte le Terapie Digitali.

Sarà perché i nostri medici non sono molto favorevoli alle nuove tecnologie o per lo scarso ascendente di startup e di sviluppatori, ma le terapie digitali non sono così conosciute e utilizzate.

Oppure la telemedicina che può essere un grande aiuto nella gestione e nel monitoraggio dei pazienti.

Persino il fascicolo sanitario elettronico oggi è un miraggio per un numero consistente di cittadini.

Ma in Italia si rischia di non andare oltre la videochiamata col medico.

Sebbene si stia cercando di dare uno sviluppo della Sanità Digitale uniforme su tutto il territorio nazionale, in realtà si sta procedendo a macchia di leopardo rischiando di vanificare le tante risorse del PNRR.

Si parla di Cabina di Regia Unica ed invece si stanno creando una miriade di Istituzioni ed enti che disperdono obiettivo finale.

Infine va sottolineato il problema più grande: internet per la maggior parte degli italiani è uno strumento di socializzazione e svago, piuttosto che un sistema dove lavorare e studiare con maggiore efficienza. Quello che serve all’Italia è un educazione su larga scala all’utilizzo delle nuove tecnologie.

Di Remo12

Lascia un commento

Follow by Email
LinkedIn
LinkedIn
Share