Quale finanziamento PNRR è disponibile per l’imaging DI?
I bandi per il PNRR Italiano sulla Salute sono di facile reperibilità utilizzando il sito ufficiale al seguente link: Bandi
Sono quelli relativi alla Missione 6 del PNRR, Componente M6/C1 e M6/C2
Attualmente sono stai emessi per la Missione Salute questi bandi alcuni sono stati chiusi ed alcuni sono ancora validi:
In particolare sono attivi i Bandi su piattaforma Consip relativi alla Diagnostica per Immagini di queste apparecchiaure:
- Consip – Avviso di preinformazione “AQ Acceleratori lineari, sistemi per radioterapia (gating, SGRT e dosimetria), servizi connessi, dispositivi e servizi opzionali per le PA”
- Consip – Avviso di preinformazione “AQ Fornitura di apparecchiature di radiologia – telecomandati e polifunzionali (ed.1)”
- Consip – Gara a procedura aperta per l’affidamento, in relazione a ciascun lotto, di un Accordo quadro per la fornitura di apparecchiature di radiologia – telecomandati e polifunzionali, servizi connessi, dispositivi e servizi opzionali per le pubbliche amministrazioni
- Consip – Avviso di preinformazione “AQ Fornitura di tomografi PET/CT per le Pubbliche Amministrazioni (ed. 1)”
Quale opportunità rappresenta per i produttori di apparecchiature DI?
Le opportunità per i produtori di apparecchiature di diagnostica per Immagini sono numerose, basta seguire i bandi e considerare che è previsto, l’ammodernamento del parco tecnologico ospedaliero, il potenziamento del livello di digitalizzazione di 280 strutture sanitarie sede di Dipartimenti di emergenza e accettazione (DEA) di I e II livello, il rafforzamento strutturale degli ospedali del SSN attraverso l’adozione di un piano specifico di potenziamento dell’offerta per un totale di 4,05 mld
In particolare :
L’investimento opera contemporaneamente su tre fronti per implementare le dotazioni tecnologiche del Sistema Sanitario Nazionale e quindi la qualità dei servizi erogati. Le operazioni sono così disposte:
- l’ammodernamento del parco tecnologico ospedaliero;
- il potenziamento del livello di digitalizzazione di 280 strutture sanitarie sedi di Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (DEA) di I e II livello;
- il rafforzamento strutturale degli ospedali del Sistema Sanitario Nazionale attraverso l’adozione di un piano specifico di potenziamento dell’offerta.
Il numero e le tipologie di apparecchiature da sostituire sono:
- 340 TC (tomografia computerizzata) con 128 sezioni,
- 190 NMR (risonanza magnetica nucleare) a 1,5 T,
- 81 Acceleratori lineari,
- 937 Sistemi a raggi X fissi,
- 193 Angiografia, 82 Gamma camere ,
- 53 Gamma camere / TC (tomografia computerizzata),
- 34 PET (tomografia a emissione di positroni) TC (tomografia computerizzata),
- 295 Mammografia,
- 928 Ultrasuoni.
Ogni ospedale digitalizzato dovrà disporre di un Centro Elaborazione Dati (DPC) necessario per realizzare l’informatizzazione dell’intera struttura ospedaliera e di sufficienti tecnologie informatiche hardware e/o software, tecnologie elettromedicali, nonché tecnologie aggiuntive necessarie per realizzare l’informatizzazione di ciascun reparto ospedaliero.
Quale impatto ti aspetti che il PNRR abbia sull’accelerazione del decentramento dei casi?
L’impatto dovrebbe effettivamente concretizzarsi entro il 2026 garantanto anche il superamento delle debolezze evidenziate con il Covid 19 e con il Gap che ha con i paesi piu’ virtuaosi in Europa.
Quando prevedi che l’impatto si concretizzi?
L’impatto per il Pnrr dal punto di vista dell’attuazione è obligatorio, e vincolato alle seguenti date:
I fondi dovrebbero essere resi disponibili entro il 31 dicembre 2023.
A tal fine dovrebbe essere possibile impegnare giuridicamente:
- entro il 31 dicembre 2022 il 70 % dell’importo disponibile per il sostegno finanziario non rimborsabile
- il 30 % tra il 1° gennaio 2023 e il 31 dicembre 2023.
(entro il 31 dicembre 2026 tutti i piani nazionali dovranno essere conclusi).
Tuttavia sul PNRR Salute essendo il sistema Sanitario Italiano suddiviso su base Regionale con regioni virtuose e meno virtuose la realizzazione avverrà a macchia di Leopardo anche perche’ non basta la cabina di regia dell’Agenas e del Ministero della Salute ma serve un Pool di Esperti che vadano peridodicamnte in ogni regione, quindi almeno 21 pool a vedere materialmente i risultati dando se neccessario supporto direttp
In che modo la tendenza a un maggiore decentramento delle cure verso contesti non acuti/ambulatoriali (“assistenza in rete”) sta interessando il settore sanitario italiano?
Il covid 19 ha evidenziato e messo in ginocchio l’assistenza territoriale, tutta la pandemia è stata gestita a livello Ospedaliero con l’unico decreto disponibile quale quello DM 70/2012 conosciuto come Decreto Balduzzi, questo ha portato l’Italia ad investire massivamente nella Missione 6 Salute in ambito di sviluppo dell’assistenza territoriale supportandandola con la riforma normata dal DM 77/2021.
Questo ha significato lo stanziamento Salute – 15,63 miliardi
Tuttavia, la pandemia ha reso ancora più evidenti alcuni aspetti critici di natura strutturale, che in prospettiva potrebbero essere aggravati dall’accresciuta domanda di cure derivante dalle tendenze demografiche, epidemiologiche e sociali in atto.
Vi sono:
- significative disparità territoriali nell’erogazione dei servizi, in particolare in termini di prevenzione e assistenza sul territorio;
- un’inadeguata integrazione tra servizi ospedalieri, servizi territoriali e servizi sociali;
- tempi di attesa elevati per l’erogazione di alcune prestazioni;
Come si divide la Missione Salute del PNRR Italia:
- M6C1 – Reti Di Prossimità, Strutture e telemedicina per L’assistenza Sanitaria territoriale – 7,00 M
- M6C2 – Innovazione, Ricerca e digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale – 8,63 M
COMPONENTI E RISORSE (MILIARDI DI EURO) Totale 15,632.
La missione si articola in due componenti:
- Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale: gli interventi di questa componente intendono rafforzare le prestazioni erogate sul territorio grazie al potenziamento e alla creazione di strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità), il rafforzamento dell’assistenza domiciliare, lo sviluppo della telemedicina e una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari;
- Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale: le misure incluse in questa componente consentiranno il rinnovamento e l’ammodernamento delle strutture tecnologiche e digitali esistenti, il completamento e la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), una migliore capacità di erogazione e monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) attraverso più efficaci sistemi informativi. Rilevanti risorse sono destinate anche alla ricerca scientifica e a favorire il trasferimento tecnologico, oltre che a rafforzare le competenze e il capitale umano del SSN anche mediante il potenziamento della formazione del personale.
M6-C1: Reti Di Prossimità, Strutture e Telemedicina per l’assistenza Sanitaria Territoriale:
Investimento 1.1: Case della Comunità e presa in carico della persona.
L’investimento prevede l’attivazione di 1.288 Case della Comunità entro la metà del 2026, che potranno utilizzare sia strutture già esistenti sia nuove.
Il costo complessivo dell’investimento è stimato in 2,00miliardi di euro.
Investimento 1.2: Casa come primo luogo di cura e telemedicina.
L’investimento mira a:
• Identificare un modello condiviso per l’erogazione delle cure domiciliari che sfrutti al meglio le possibilità offerte dalle nuove tecnologie (come la telemedicina, la domotica, la digitalizzazione);
• Realizzare presso ogni Azienda Sanitaria Locale (ASL) un sistema informativo in grado di rilevare dati clinici in tempo reale;
• Attivare 602 Centrali Operative Territoriali (COT), una in ogni distretto, con la funzione di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari, assicurando l’interfaccia con gli ospedali e la rete di emergenza-urgenza;
• Utilizzare la telemedicina per supportare al meglio i pazienti con malattie croniche.
Il fabbisogno di risorse per la realizzazione di questo investimento è stimato in 4,00 miliardi di euro, di cui 2,72 miliardi connessi ai costi derivanti dal servire un numero crescente di pazienti, 0,28 miliardi per l’istituzione delle COT e 1 miliardo per la telemedicina.
1.3 Rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture (Ospedali di Comunità)
L’investimento mira al potenziamento dell’offerta dell’assistenza intermedia al livello territoriale attraverso l’attivazione dell’Ospedale di Comunità, ovvero una struttura sanitaria della rete territoriale di ricovero breve e destinata a pazienti che necessitano di interventi sanitari a media/bassa intensità clinica e per degenze di breve durata.
L’investimento si concretizzerà nella realizzazione di 381 Ospedali di Comunità.
Anche in questo caso l’implementazione dell’intervento beneficerà di strumenti di coordinamento tra i livelli istituzionali coinvolti.
Il costo complessivo stimato dell’investimento è di 1,00 miliardo, e l’orizzonte per il completamento della sua realizzazione è la metà del 2026.
La relativa operatività in termini di risorse umane sarà garantita nell’ambito delle risorse vigenti per le quali è stato previsto un incremento strutturale delle dotazioni di personale.
M6C2: Innovazione, Ricerca E Digitalizzazione Del Servizio Sanitario Nazionale.
M6C2.1: Aggiornamento Tecnologico e Digitale.
Riforma 1: Riorganizzare la rete degli IRCCS:
L’azione di riforma incardinata nella Componente 2 riguarda la revisione e l’aggiornamento dell’assetto regolamentare e del regime giuridico degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) e delle politiche di ricerca del Ministero della salute, con l’obiettivo di rafforzare il rapporto fra ricerca, innovazione e cure sanitarie.
Investimento 1.1: Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero
Le infrastrutture tecnologiche e digitali ospedaliere presentano un significativo grado di obsolescenza e risultano carenti in molte strutture.
Ciò rischia di compromettere la qualità delle prestazioni e l’efficienza del sistema, e può avere un effetto negativo sulla fiducia dei cittadini nel sistema sanitario.
L’investimento prevede l’ammodernamento digitale del parco tecnologico ospedaliero, tramite l’acquisto di 3.133 nuove grandi apparecchiature ad alto contenuto tecnologico (TAC, risonanze magnetiche, Acceleratori Lineari, Sistema Radiologico Fisso, Angiografi, Gamma Camera, Gamma Camera/TAC, Mammografi, Ecotomografi) caratterizzate da una vetustà maggiore di 5 anni, sia con interventi finalizzati al potenziamento del livello di digitalizzazione di 280 strutture sanitarie sede di Dipartimenti di emergenza e accettazione (DEA) di I e II livello.
Inoltre, l’intervento (attuativo dell’art. 2 del decreto legge n. 34/2020) prevede il rafforzamento strutturale degli ospedali del SSN, attraverso l’adozione di un piano specifico di potenziamento dell’offerta ospedaliera tale da garantire:
- il potenziamento della dotazione di posti letto di terapia intensiva (+3.500 posti letto per garantire lo standard di 0,14 posti letto di terapia intensiva per 1.000 abitanti) e semi-intensiva (+4.225 posti letto);
- il consolidamento della separazione dei percorsi all’interno del pronto soccorso;
- l’incremento del numero di mezzi per i trasporti secondari.
La spesa complessiva per l’investimento è pari a 4,05 miliardi di euro.
L’importo comprende anche la quota, già inclusa nel tendenziale (e pari a 1,41 miliardi di euro) relativa a progetti già avviati dal Ministero della Salute relativi al rafforzamento strutturale del SSN in ambito ospedaliero predisposti per fronteggiare l’emergenza Covid-19 di cui al citato art. 2 del decreto-legge n. 34/2020. Con riferimento ai costi si prevede nel dettaglio:
- Una spesa di 1,19 miliardi di euro per la sostituzione delle apparecchiature sanitarie.
- Tali spese riguardano circa 0,60 miliardi destinati alla sostituzione di 1.568 apparecchiature entro il terzotrimestre del 2023, e altri circa 0,60 miliardi per la sostituzione delle restanti 1.565 apparecchiature entro la fine del 2024 una spesa pari a 1,45 miliardi di euro per la digitalizzazione dei DEA di I e II livello (di cui 1,09
- miliardi destinati alla digitalizzazione di 210 strutture entro il primo trimestre del 2024 e 0,36 miliardi per la digitalizzazione di altre 70 strutture entro la fine del 2025).
- Entro il terzo trimestre del 2022 si prevede la pubblicazione della procedura di gara e la stipula dei contratti con i fornitori:
- Una spesa complessiva pari a 1,41 miliardi di euro entro il secondo semestre del 2026 per il rinnovamento della dotazione esistente di posti letto di terapia intensiva e semi-intensiva, l’ammodernamento dei Pronto Soccorso e l’incremento del numero dei mezzi per i trasporti sanitari secondari (progetto già avviato).
Investimento 1.2: Verso un ospedale sicuro e sostenibile
L’investimento mira a delineare un percorso di miglioramento strutturale nel campo della sicurezza degli edifici ospedalieri, adeguandoli alle vigenti norme in materia di costruzioni in area sismica.
Investimento 1.3: Rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati e la simulazione.
L’investimento mira ad imprimere un profondo cambio di passo nell’infrastrutturazione tecnologica.
Si prevedono due azioni distinte:
Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE)
M6C2.2 Formazione, Ricerca Scientifica e Trasferimento Tecnologico:
Investimento 2.1: Valorizzazione e potenziamento della ricerca biomedica del SSN.
L’investimento ha l’obiettivo di potenziare il sistema della ricerca biomedica in Italia, rafforzando la capacità di risposta dei centri di eccellenza presenti in Italia nel settore delle patologie rare e favorendo il trasferimento tecnologico tra ricerca e imprese.
Investimento 2.2: Sviluppo delle competenze tecniche, professionali, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario:
Il progresso scientifico e l’innovazione tecnologica richiedono che gli operatori sanitari siano regolarmente aggiornati e formati per garantire l’efficacia, l’adeguatezza, la sicurezza e l’efficienza dell’assistenza fornita dal SSN. Tale necessità, è apparsa evidente anche in coincidenza della crisi pandemica.
Come descriveresti le implicazioni dell’assistenza in rete per DI (Diagnostic Imaging) dal punto di vista di un produttore di apparecchiature?
I Produttori di apparecchiature di D.I. potranno approfittare di un notevole potenziale di vendita grazie alle risorse nel Piano Italiano dedicate al rinnovo del parco Tecnologico delle Apparecchiature ad Alta Tecnologia quali TC, RMN, PET/TC, Accelleratori Lineari tuttavia saranno costretti ed interessati da una costosa rivoluzione perche’ non potranno fornire solo apparecchiatura moderne ma dovranno essere integrate con i servizi di rete e di telemedicina in genera nonché anche con la Realtà Aumentata che richiederà investimenti massivi.