Vediamo di fare chiarezza sulle parole di Draghi e su quanto affermano i detrattori.

Draghi ha dichiarato di aver raggiunto buona parte degli obiettivi previsti.

“L’attuazione del Piano procede secondo le tappe concordate con la Commissione europea, che ha dato il
via libera all’erogazione a favore dell’Italia della seconda tranche di contributi e prestiti, per 21 miliardi, relativa ai 45 obiettivi conseguiti nel primo semestre dell’anno.

Alcuni di questi riguardano progressi nell’attuazione dell’importanteagenda di riforme contenuta nel Piano, in particolare in materia di giustizia,pubblica amministrazione e appalti.

Significativi avanzamenti sono stati registrati, inoltre, per il conseguimento dei 55 obiettivi da completare entro il secondo semestre dell’anno.”

Ed allora come stanno le cose ?

Esiste una differenza tra obiettivi raggiunti e l’ammontare di risorse effettivamente spese per i progetti del PNRR nel corso di quest’anno.

Infatti la Nota di aggiornamento del DEF lo dice chiaramente che le risorse effettivamente spese per i progetti autorizzati sarà inferiore alle proiezioni presentate nel DEF per il ritardato avvio di alcuni progetti che riflette, oltre ai tempi di adattamento alle innovative procedure del PNRR, gli effetti dell’impennata dei costi delle opere pubbliche.

Su quest’ultimo fronte il Governo è intervenuto per incrementare i fondi destinati a compensare i maggiori costi, sia per le opere in corso di realizzazione sia per quelle del Piano.

Le stime (sono stime) più recenti indicano che, dei 191,5 miliardi che la Recovery andResilience Facility europea ha assegnato all’Italia, circa 21 miliardi saranno effettivamente spesi entro la fine di quest’anno

Fermo restando i progressi realizzati, numerosi sono i traguardi da conseguire entro il secondo semestre dell’anno in corso. In particolare, le azioni in corso riguardano la digitalizzazione della amministrazione italiana e in particolare il rafforzamento della piattaforma PagoPA e dell’applicazione ‘IO’, l’approvazione dei progetti dell’amministrazione locale per il miglioramento della qualità e della fruibilità dei servizi pubblici digitali e l’adozione degli atti necessari a garantire il funzionamento del Team per la trasformazione e della società 3-I.
Tra gli impegni da onorare entro la fine del 2022, rientrano anche il completamento del portale digitale unico e del Polo strategico nazionale (PSN), la piena operatività della Agenzia per la cybersicurezza nazionale – compresa la definizione dell’architettura dell’intero ecosistema della cybersecurity nazionale e
l’avvio della rete dei laboratori di screening e certificazione della cybersecurity – edella Piattaforma digitale nazionale dati (PDND) che favorirà l’interoperabilità dei sistemi informativi e delle basi di dati delle PA e dei gestori di servizi pubblici.

Entro la fine del 2022 è prevista, infine, l’entrata in vigore delle procedure amministrative per la riforma della semplificazione finalizzata all’attuazione della Recovery and Resilience Facility (RRF).

Per quanto riguarda la spending review, entro fine anno è attesa la relazione sull’efficacia delle pratiche utilizzate dalle amministrazioni selezionate per valutare l’elaborazione e l’attuazione dei piani di risparmio.

Di Remo12

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