One Health è un concetto di salute umana integrata con il pianeta in cui l’individuo vive, che è minacciato dalle tensioni internazionali e dalla Guerra tra Russia e Ucraina.

Ambiente, Animali, Energia, Guerre, Ecosistemi sono tutti fattori interconnessi, che influiscono uno con l’altro ed in particolare sulla salute umana.

Assicurare la salute ai cittadini, oggi, significa non solo assicurare l’assenza di malattia, ma anche uno stato di benessere Psico-Fisico, endogeno ed esogeno.

Viviamo in tempi in cui l’intero pianeta è interconnesso e qualsiasi variazione dell’equilibrio, più o meno importante, può influire sulla salute degli abitanti dell’intero Pianeta.

In questo momento storico è diventato importante un approccio multidisciplinare, e multifattoriale al concetto di salute umana.

Viviamo in un mondo che da sempre è strettamente collegato con l’ambiente circostante, con gli animali e le piante, con la differenza che nel sistema attuale i contatti favoriti dalla globalizzazione, dai veloci mezzi di comunicazione e dalle aumentate esigenze del mondo moderno tendono a modificare l’ambiente molto rapidamente.

In matematica e fisica l’effetto farfalla è una locuzione che racchiude in sé la nozione maggiormente tecnica di dipendenza sensibile alle condizioni iniziali, presente nella teoria del caos. L’idea è che piccole variazioni nelle condizioni iniziali producano grandi variazioni nel comportamento a lungo termine di un sistema.

Il Pianeta attuale per come è pensato e per la velocità con cui evolve nella tecnologia umana rappresenta una veloce prova di tale effetto,

Ecco che la medicina odierna deve pensare ad un nuovo paradigma, che vede non solo il medico che cura la malattia, ma anche tutta una serie di specialisti che vanno a comporre il sistema multidimensionale di cura,  Ingegnere Clinico, lo Statistico, Epidemiologo, Esperto di Ambiente e delle tecnologie digitali.

Pensare ad un sistema di salute integrato e immerso nel Pianeta, consente di mantenere l’integrità dei nostri ecosistemi, fronteggiando e superando malattie dovute alla mancanza di acqua, all’inquinamento ambientale e animale che consente di affrontare e superare l’emergere e la facile diffusione di malattie dovute alla resistenza microbiologica, e virale, di affrontare la fame nei Paesi poveri, garantendo approvvigionamento e sicurezza degli alimenti.

Soltanto con la consapevolezza di tutti i responsabili, politici e amministratori dei Paesi del Mondo che gli esseri umani, animali e ambiente sono strettamente collegati si potrà avere un nuovo concetto di “One Health”.

Se da un evento negativo è possibile trarre una qualche lezione e beneficio ecco che la morte di tanti abitanti del Pianeta non è stata vana, e l’insegnamento del COVID-19 che ha portato alla perdita di milioni di vite e trilioni di dollari di danni dall’economia globale, ha evidenziato l’urgenza e la necessità di rafforzare l’approccio One Health, con una maggiore enfasi sulle connessioni con l’ambiente, nonché di promuovere una ripresa sana e verde del Pianeta intero.

La salute umana è un pilastro della sicurezza sanitaria globale che viene sostenuta direttamente e indirettamente attraverso l’accesso all’aria pulita e all’acqua dolce, alimenti sicuri e diete sane e sostenibili, nonché la disponibilità e l’accesso ai farmaci.

Molte Istituzioni Occidentali in una sorta di rete, hanno subito dopo la fase acuta della Pandemia affrontato il problema di tutelare la Salute del Pianeta per tutelare la salute umana.

L’Oms con numerosi lavori e linee guida sulla One Health esempio, il team dell’OMS One Health Initiative è stato istituito un gruppo di esperti di alto livello One Health (OHHLEP),

Ma anche gli Stati Uniti con numerosi finanziamenti interni e l’Europa con RRF o Piano di Ripresa e Resilienza da 800 ml di euro, ha previsto che i Paesi debbano investire una percentuale minima per attuare la transizione verde, la digitalizzazione dei dati e dei sistemi, la coesione sociale e territoriale e la salute pubblica.

Molto rimane da fare sia da parte delle Istituzioni internazionali “Oms, Onu, Fao” per sensibilizzare i responsabili delle politiche energetiche, e della salute pubblica di Paesi Asiatici e Paesi nel mondo a basso reddito.

In questo scenario di speranza e grande fermento tuttavia elementi fortemente negativi per l’Umanità si sono insinuati, con il risultato di bloccare o rallentare tale processo di nuovo primavera e speranza per il Pianeta.

La guerra intrapresa da Putin con l’Ucraina, e le tensioni internazionali tra Stati Uniti e la Cina, la Corea del Nord e l’Iran, non solo stanno producendo tanto dolore e sofferenza ma stanno mettendo a rischio la Democrazia nel mondo, intesa come rispetto dei diritti umani e del principio di autodeterminazione dei popoli.

In questo recente scenario post Pandemia si aggiunge la crisi alimentare del Grano e le conseguenze catastrofiche ambientali dovute alla dispersione nell’ambiente di Gas, con il blocco del principio di collaborazione sulla riduzione del riscaldamento globale 1,5 gradi entro il 2030 e della proliferazione delle armi di distruzione di massa.

E’ evidente che non solo la Pandemia dovuta al Covid-19 ha messo in crisi l’intero pianeta, ma che era già in crisi con l’effetto serra e i cambiamenti climatici, influenzando la salute degli esseri viventi del Pianeta, al cui vertice sta Uomo.

Questi fattori hanno messo a rischio la salute degli esseri viventi, modificandone anche le abitudini, esempio la diffusione di malattie tropicali: Dalle zone d’origine i patogeni si spostano verso zone a clima più mite aggredendo nuove specie animali e vegetali che non sono preparate a resistere, come già successo a palme e ulivi.

La Migrazione di animali e piante:

Molte specie si stanno già spostando verso i poli o verso altitudini maggiori. Alcune specie migratorie partono in anticipo o diventano stanziali provocando temporanei scompensi negli ecosistemi, come l’invasione delle cavallette in Africa e Sardegna.

Come i danni sociali: questi effetti hanno provocato un effetto a catena sulla società dovuta a problemi economici, condizioni di vita sempre più precarie, cibo meno nutriente, possibili epidemie e diffusione di malattie veicolate da insetti anche in zone temperate, carestie.

La salute affrontata come “One Health”, che oggi rischia per i fattori sopra elencati di essere bloccata  necessità di rimedi rapidi e veloci, come la riduzione delle emissioni di gas serra, il risparmiarmo e riutilizzo e la gestione dell’acqua,  la ri-organizzare del sistema sanitario perché sia pronto a prevenire e affrontare nuove problematiche, la prevenzione del dissesto idrogeologico, bisogna fare in modo che boschi e suolo stocchino la maggior quantità possibile di CO2 sottraendola all’atmosfera, bisogna preservare e incrementare la biodiversità e quindi la resilienza degli ecosistemi, bisogna  passare al 100% di energia pulita entro il 2040, perseguire la sostenibilità ambientale e costruire un’economia circolare, aumentare la resilienza delle comunità, mettere in sicurezza i centri abitati, le infrastrutture, le coste, mettere in piedi sistemi di monitoraggio, prevenzione dei danni e supporto alla decisione, informare le persone sui rischi e su quel che si sta facendo per limitarli.

E’ indispensabile responsabilizzare i cittadini e coinvolgerli nelle decisioni politiche attraverso processi partecipativi.

Il tempo stringe, ma non è troppo tardi per fermare questo processo che appare ancora oggi reversibile, bisogna ritornare rapidamente ad un approccio “One Health” e per farlo è necessario ripristinare una concetto di democrazia non intesa come scelta tra due visioni del mondo, quello Occidentale e quello Asiatico, ma come concetto di rispetto dell’umanità intera.

Autore: Pulcini Remo

Esperto Sanitario, Digitale e Giuridico.

Mio sito: https://www.sanitainnovazionedigitalizzazione.it/

Di Remo12

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