Questo Articolo rappresenta un estratto della nuova 2 versione aggiornata ad appena 15 giorni dalla sua pubblicazione con i Giudizi di Parificazione della Corte dei Conti dell’01/12/2022.

Il testo veramente completo e ampio contiene tutti gli estratti delle Istituzioni piu’ competenti e tratta l’armento della Spesa Sanitaria e dell’PNRR, oltre a delle mie considerazioni contenti dei suggerimenti sul tema Sanità.

Il testo affronta la Spesa Sanitaria Nazionale, la Regione Calabria e Sicilia di mio interesse, sarebbe stato troppo ampio per una singola persona l’esaminare tutte le Regioni al fine di realizzare un ottimo lavoro.

Tuttavia mi riservo di esaminare la Lombardia e il Veneto sulla questione PNNR e Case di Comunità mettendo a fuoco “Le Cattedrali nel deserto”, non e’ oro tutto quello che luccica.

In quelle Regioni si sta andando verso una sanità privata che nella prossima Pandemia sarà pagata con un ulteriore tributo di “Morti”.

Rimanete in attesa è vi daro conto.

Tornando sulla Regione Calabria ecco un estratto di quanto affermato dalla Corte dei Conti nel Giudizio di Parificazione che troverete integralmente nel mio testo:

“Va tutta via preso atto che – come stigmatizzato dalla Sezione di controllo – le azioni indicate dalla Regione sono identiche a quelle riportate da più anni nei vari documenti di programmazione senza che, tuttavia, siano stati conseguiti miglioramenti in termini di maggiori margini di manovra.

Va premesso che, a fronte della cancellazione di residui per circa € 580 milioni, l’attività della Regione non risulta connotata dalla incentivazione della riscossione, attività di evidente rilevanza che appare essere, peraltro in forte calo, passando da oltre un miliardo di euro a poco più di € 660 milioni.

Si tratta di un dato significativo e da leggere alla luce della consistenza dell’accumulo di residui attivi datati e risalenti a gestioni finanziarie pregresse, circostanza che di per sé rappresenta un grave elemento di criticità.

Permane la grave criticità dell’effettiva determinazione dell’ammontare del debito, in assenza – ormai non più giustificabile – del bilancio consolidato del settore sanità.

Non si tratta, tuttavia, di una moratoria che ammette un lungo termine in quanto strettamente collegata alla transitorietà dell’emergenza ed alla conclusione della stessa, ferma restando, comunque, la riserva della Procura di verificare l’eventuale contributo causale degli autori delle eventuali omissioni nella determinazione di un possibile danno erariale.

L’Ufficio del Pubblico ministero non può non evidenziare che la particolare gravità di tale disordine contabile e degli effetti che reca sulla gestione del bilancio risulta oltremodo grave pur in presenza della prerogativa prevista dall’art. 6 del decreto legge c.d. Calabria bis (d.l. n. 150/2020 convertito in legge n. 181/2020) che ha messo a disposizione della Regione una specifica dotazione finanziaria proprio per consentire il potenziamento dei sistemi di rilevazione e controllo della spesa sanitaria.

Si tratta, invero, di previsione subordinata alla previa circolarizzazione obbligatoria dei fornitori in relazione al debito iscritto fino al 31 dicembre 2020 il cui iter è stato oggetto di specifica informazione sullo stato delle procedure in sede di contraddittorio istruttorio e dalle informazioni rese in quella sede è ancora in corso.

Il debito da mobilità sanitaria passiva che per l’anno in esame ammonta a 46.728.109 euro, cifra significativa che, purtuttavia, non comprende gli ulteriori costi che misurano l’impatto economico complessivo sul reddito individuale e delle famiglie coinvolte (oneri per spostamenti e oneri indiretti anche a carico dei datori di lavoro).

Il ritardo nell’ attuazione dei piani di normalizzazione della gestione del SSR fotografa una offerta di posti letto ampiamente al di sotto del limite fissato in forza dei parametri dettati dal Ministero della salute.

E, peraltro, proprio l’accreditamento è un atto a valenza plurima comportando non soltanto l’idoneità delle strutture private a erogare prestazioni con costi a valere sul bilancio pubblico, ma anche l’unico (necessario) atto formale che conferisce lo status di creditore del Servizio Sanitario Nazionale per le prestazioni erogate.

Permane la grave criticità del mancato svolgimento da parte dell’Organo ex art. 22 d.lgs n. 118/2011 delle rilevanti funzioni assegnate, con particolare riferimento alla funzione di reductio ad unitatem degli esiti delle diverse gestioni territoriali, di compendiarne gli esiti, così consentendo attraverso il riallineamento di competenza la piena corrispondenza tra gestione dei flussi finanziari indirizzati ai territori e l’esito dell’attività svolta presso le Aziende Ospedaliere e le Aziende sanitaria, in funzione della redazione di un bilancio consolidato del SSR attendibile.

Peraltro, proprio l’adozione di un applicativo informatico non idoneo a dialogare con le Aziende territoriali che hanno in uso diversi sistemi di gestione dei dati contabili pone un reale allarme per la possibilità che ciò determini sicuri margini di errore nella registrazione dei pagamenti con la possibilità (già riscontrata in passato) di duplicazione dei pagamenti.

Al ritardo nei pagamenti consegue il maturarsi di interessi passivi e l’aumento del livello di indebitamento.

Il dato contabile positivo relativo alla copertura del disavanzo + 146 ME, lungi dall’essere espressione di efficienza gestionale, è frutto della contingenza originata dalla maggiore disponibilità di risorse trasferite nel biennio 2020, 2021 nell’ambito delle misure straordinarie per il contrasto al COVID19 (€ 115,059 MLN nel 2020 e € 134,133 MLN nel 2021) e, nel contempo, al ritardo degli interventi che avrebbero dovuto essere messi in atto per l’erogazione dell’assistenza sanitaria.

Anche tali immobili sono caratterizzati da una gestione non in linea con l’interesse pubblico e, comunque, connotata dal mancato rinnovo dei contratti, dall’inadempienza dei locatari nel versamento del canone e dal mancato recupero dei canoni maturati, e, non ultimo, dal valore irrisorio dei canoni rispetto alla superficie disponibile, tutte circostanze che la Procura regionale segnala quali fenomeni di mala gestio.”

“Prima di relazionare sugli esiti dell’attività di analisi svolta dalla Sezione, è doverosa una premessa. La Giunta regionale della Calabria, negli anni, non ha mai approvato il bilancio di esercizio consolidato del SSR in aperta violazione dell’art. 32 del d.lgs 118/2011.

La mancata approvazione del documento contabile non pone alcuna certezza in ordine alla modalità di impego delle risorse e dei risultati conseguiti dal servizio sanitario, e viola, tra gli altri, il principio di accountability in ragione del quale gli amministratori che impieghino risorse pubbliche hanno il dovere di rendicontarne l’uso sia sul piano della regolarità dei conti che dell’efficacia della gestione.

Una criticità sempre rilevata dalla Sezione che influisce, seppure indirettamente, sul riparto delle disponibilità finanziarie, attiene alla mobilità sanitaria.

La regione Calabria storicamente mostra, infatti, uno scarso indice di attrattiva sanitaria, a fronte di una elevatissima mobilità passiva, di chiaro stampo patologico.

Nonostante la Calabria riceva ingenti risorse destinate alla salute dei cittadini, e sebbene i Calabresi in questi dodici anni abbiano continuato a finanziare copiosamente la sanità regionale con il versamento delle extra aliquote IRAP e IRPEF, i medesimi cittadini non godono di servizi sanitari adeguati.

L’offerta dei servizi sanitari, dunque, è estremamente precaria.

Sottodimensionati sono i posti letto e il personale.

I dati esaminati dimostrano, infatti, che i posti letto del servizio sanitario regionale sono complessivamente, tra strutture pubbliche e private accreditate, n. 5.850, di cui n. 1.967 presso le quattro aziende ospedaliere, n. 1.988 (quindi un numero superiore) presso le case di cura accreditate, n. 1.836 presso gli ospedali a gestione diretta e n. 59 presso gli istituti di ricovero a carattere scientifico.

La Calabria, inoltre, è tra le regioni di Italia con maggiori difficoltà di accesso alla diagnostica strumentale.

Una situazione estremamente critica è stata accertata sui tempi che intercorrono tra la data di acquisto delle attrezzature e la data del collaudo, sicché in molti casi il mezzo diagnostico entra in funzione dopo molti anni dall’acquisto.”

“la determinazione di un avanzo di gestione sul 2021 di entità tale da coprire anche il disavanzo pregresso, è indicativa di una non corretta gestione delle risorse assegnate dallo Stato per l’erogazione dei LEA“. Inoltre, l’avanzo di gestione inserito nel CE non rappresenta in maniera veritiera, attendibile e corretta la reale condizione del SSR. E’ stato accertato, infatti, che a causa della mancata conclusione delle procedure di circolarizzazione, alcuni Enti del servizio sanitario calabrese sono nella impossibilità di valutare e di quantificare correttamente in bilancio i crediti di dubbia esigibilità e/o i crediti estinti, con conseguente sovrastima delle poste attive. D’altra parte, anche la mancata o incompleta ricognizione dell’esatto ammontare dei debiti e del contenzioso, nonché degli accantonamenti, non 31 consente di quantificare correttamente le poste passive, con conseguente sottostima delle stesse. Nell’avanzo di esercizio all’esame, infine, non si tiene in alcuna considerazione la situazione debitoria dell’ASP di RC i cui dati ad oggi sono totalmente sconosciuti (l’ultima analisi della Sezione aveva ipotizzato una situazione debitoria pari a 500 milioni di euro). È evidente, dunque, che il dato inserito nel CE non esprime in modo fedele e vero il risultato della gestione in esame. Una grave anomalia gestionale riscontrata dalla Sezione scaturisce dal continuo ricorso alle anticipazioni di liquidità per il pagamento dei debiti sanitari, nonostante la ingente somma che permane in GSA a ogni fine esercizio.”

“In questa sede sinteticamente si evidenzia che vi sono molti terreni già usucapiti o in corso di giudizio, immobili non accatastati, occupazioni abusive da parte di terzi, inutilizzo di immobili, mancati rinnovi contrattuali, e una non corretta iscrizione del valore dei canoni dei fitti attivi nel conto economico.”

“La conclusione è evidente: anche nella gestione della pandemia, nonostante la presenza di cospicue risorse in cassa, il servizio sanitario ha prodotto debiti. Tale anomalia, per come chiarito anche dal Dipartimento della salute, scaturisce da altra ancora più grave: le spese sostenute dagli Enti sanitari per il contrasto del covid non sono state ancora dai medesimi Enti puntualmente rendicontate.”

Fondi Europei

“Secondo i dati dichiarati dalla Regione, al 31.12.2021, il Programma ha registrato un livello di attuazione complessivo (tra FESR e FSE) pari al 72% degli impegni sul programmato”.

“Conclusivamente, alla luce dei dati emersi, sebbene la gestione finanziaria del POR nel 2021 sia risultata più performante rispetto al 2020, il valore della spesa certificata al 31.12.2021 (€ 1.149.376.692) rappresenta solamente il 51% del complessivo importo del finanziamento approvato dall’UE, con l’evidente necessità di imprimere una forte accelerazione della spesa per non correre il rischio di restituire risorse all’Europa.”

Occhiuto – Opposizione

L’Aspetto Positivo che va riconosciuto al presidente della Regione Occhiuto che che anche la Corte Riconosce.

Un impegno che nessuno aveva mai raccolto mettendoci la faccia e la sua credibilità politica, in questo caso non possiamo non riconoscere questo approccio e il clima di sinergia che ha creato anche con una parte dell’Opposizione che nell’interesse dei Calabresi e della Calabria è stata criticata da chi mette lo scontro politico di fonrte a tali interessi nobili superiori.

“Ha, infatti, dichiarato che sono stati istituiti gruppi di lavoro con l’ausilio della GDF per la ricognizione del debito; che è stato avviato il processo di circolarizzazione delle posizioni debitorie con l’apertura di una piattaforma e l’invio di 20.000 pec a tutti i fornitori del SSR per poter concludere la ricognizione della massa debitoria 34 entro il 31 dicembre p.v.; che sono state previste, nella manovra d’autunno, una serie di interventi per rendere più attrattivo il lavoro nel sistema sanitario calabrese; che sono stati avviati importanti investimenti del PNRR; che è stato predisposto un piano per la dotazione delle tecnologie per ospedali. La Sezione prende atto delle azioni rappresentate e, tuttavia, richiamando quanto già detto in ordine alla mancata redazione, negli anni, del bilancio di esercizio consolidato del SSR e, ribadendo ancora una volta la grave situazione debitoria che ostacola da oltre un decennio l’effettivo risanamento della sanità calabrese, esprime con fermezza l’auspicio che il Commissario ad acta, nell’esercizio dei poteri commissariali attribuitigli e prorogatigli da ultimo con il d.l. n. 169/2022, concluda il procedimento di circolarizzazione delle posizioni debitorie verso i fornitori delle Aziende sanitarie calabresi entro il termine previsto dall’art. 16 septies del d.l. n. 146 del 21 ottobre 2021. Su tale punto, la Sezione vigilerà con attenzione nel corso dei prossimi mesi.”

Concludo con link al mio testo che presenta per intero tutti i resoconti delle Istituzioni Italiane Ufficiali, un interessante breviario sul Sistema Sanitario e PNNR:

Di Remo12

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