La Conferenza condiziona l’intesa all’accoglimento della richiesta contenuta nell’Accordo politico sul
riparto del Fondo Sanitario Nazionale per l’anno 2022 sancito dalla Conferenza nella seduta del 2
dicembre u.s.:
Si tratta in particolare di 125.980,00 milioni di euro: 119.724,16 milioni di euro per il finanziamento indistinto; 3.953,61 milioni di euro per il finanziamento vincolato in favore delle Regioni e delle Province autonome; 59,99 milioni di euro per il finanziamento vincolato; 974,31 milioni di euro per il finanziamento vincolato in favore di altri enti e 503,92 milioni di euro per il finanziamento premiale.
Inoltre c’è anche l’approvazione del riparto delle risorse PNRR destinate al rafforzamento dell’Assistenza domiciliare, pari a 2,7 miliardi di euro.
- il ripristino dei criteri originariamente indicati dalle Regioni che tengono conto della
popolazione residente ultra 65-enne, oltre che della quota di almeno il 40% destinata alle
regioni del mezzogiorno come da tabella 3 allegata all’Accordo Politico (cfr. Tabella 4 bis
della proposta ministeriale- Ponderazione dei criteri A (25%) e B (75%) corretta per il criterio
che assegna il 41,1% delle risorse per il Mezzogiorno); - in subordine la destinazione di una quota di risorse dal finanziamento indistinto 2023-2025 al
finanziamento vincolato pari all’ammontare annuo della penalizzazione a carico delle Regioni
Veneto, Emilia-Romagna, Toscana e Molise e ad esse destinato per le annualità 2023-2025,
in misura pari a 249,987 milioni di euro.
Con l’occasione, si fa rilevare la criticità per le Regioni a Statuto speciale e le Province autonome di
Trento e Bolzano legata al fatto che negli ultimi anni diversi fondi sono stati assegnati
eccezionalmente anche alle Autonomie speciali, e ora sono invece confluiti nel Fondo Sanitario
Nazionale, al quale le stesse Regioni a Statuto speciale e le Province autonome non accedono perché
autofinanziate.
E’ pertanto necessario trovare una adeguata e condivisa soluzione alla problematica, anche attraverso la revisione della compartecipazione al saldo di finanza pubblica.