Esiste un concreto rischio che quanto scritto nella Missione 6 alla voce:
“1 Componenti, riforme e investimenti della Missione 6 Salute del PNRR
- 1.1 Componente 1: Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale
- 1.1.1 Riforma 1: Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale e rete nazionale della salute, ambiente e clima
- 1.1.2 Investimento 1.1: Case della Comunità e presa in carico della persona
- 1.1.3 Investimento 1.2: Casa come primo luogo di cura e telemedicina”
si stia trasformando da parte dei soggetti attuatori in una sorta di corsa ai finanziamenti, per poi costruire al Sud del Paese Cattedrali nel deserto incomplete, ed al nord del Paese Cattedrali nel deserto riciclate.
Al Sud si finanziano Case di Comunità ed Ospedali di Comunità, nuovi che rimangono fermi allo stato di costruzione perenne o addirittura non vengono neppure costruiti, mentre al Nord del Paese si utilizzano vecchi Presidi dismessi o le Case della Salute convertendoli in Case di Comunità o Ospedali di Comunità.
Potrebbe anche essere il male minore, perche’ si sa in Italia tutto si scrive bene e poi si attua male, il problema nella realtà dei fatti è allarmante per il fatto che queste pseudostrutture riciclate mancano di personale sanitario che è introvabile per cui il rispetto di quanto previsto dal PNNR in termini di professionisti ed orari va a farsi “fottere”.
Per non parlare della Lobby dei medici di famiglia che di fatto hanno bloccato politicamente l’idea che debbano lavorare in tali strutture.
Insomma se non si mette mano seriamente al problema, la sanità territoriale che già era in fin di vita, sarà definitivamente defunta.
Il Pnnr Italia ha dato una possibilità alla politica ed ai soggeti istituzionali attuatori, se verrà persa questa occasione, non rimarrà altro che i debiti da restituire all’Europa, perche’ ricordo che il PNNR è un prestito obligazionario a garanzia Europea che dovrà essere restituito.
Remo Pulcini