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Da conoscitore del PNNR sin dai primi passi vorrei porre l’attenzione sulla questione realizzazione e rispetto della tempistica:

Il Governo Meloni rischia di naufragare sulla questione PNNR e si rileva lontano anni luce da quanto fatto dall’Esoerto Draghi.

In questo scenario ha pensato bene di risolvere la questione con un Legge di semplificazione:

Con questo proposito il Governo, evidentemente e giustamente preoccupato della realizzazione della più grande sfida di questo Paese in questo frangente storico, ha emanato il Decreto legge 24 febbraio 2023 n 13 “Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnnr) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al Pnnr (PNC), nonché per l’attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune”, che contiene corposi interventi per assicurare attuazione al Pnnr.

La legge rappresenta un fallimento perché semplificando gli investimenti si rischia di creare incompiute.

La semplificazione normativa non basta per raggiungere i Milestone e i Target dei sogetti attuatori, i quali si sono trovati impreparati alla gestione non è sufficiente un commissariamento, serve ben altro ed il tempo stringe a causa della pressione dell’Europa.

I ritardi iniziano ad accumularsi e Bruxelles si sta dimostrando più severa del solito nell’analizzare gli obiettivi e i risultati raggiunti per adesso si campava su quanto fatto da Draghi, ma adesso tutti i prossimi nodi vengono al pettine.

Dai dati che emergono sembra che  che è stato speso solo il 6 per cento dei fondi e che metà delle misure è in ritardo: realizzazione allo 0,5 per cento per la salute, 1,2 per cento per l’inclusione e 4,1 per cento nella scuola.

Secondo la relazione della Corte dei Conti ci sono brutte notizie per l’Italia. Gli obiettivi del Pnrr in materia di sanità hanno subito un massiccio rallentamento. Questo significa che, entro il 2026, sono a rischio oltre 12.400 ospedali di comunità e più di 1.400 case della comunità. Al momento, per questi servizi sul territorio sono state stanziate risorse complessive pari a 3 miliardi di euro.

La gestione nello specifico del PNNR Salute è fallimentare da parte del Ministero della Salute e di Agenas e delle Regioni.

La sanità ha speso solo 79 milioni del Pnrr: colpa del rimpallo burocratico governo-regioni.

I magistrati contabili calcolano in 20,441 miliardi la spesa effettiva realizzata a fine 2022. Con un aggiornamento al 13 marzo scorso, si sale a 23 miliardi legati a 107 delle 285 misure elencate dal Pnrr. Il tasso di realizzazione si attesta quindi al 12 per cento delle risorse complessive messe a disposizione da qui al 2026.

Ma ancora più grave è la situazione relativa allo sblocco da parte di Bruxelles della prossima tranche di fondi, che vale 19 miliardi di euro. Nonostante infatti l’esecutivo abbia dichiarato raggiunti i 55 obiettivi fissati per fine 2022, in Europa la pensano diversamente: l’Ue ha concesso fino al 31 marzo al governo di Roma per mettersi in regola.

Secondo Openpolis, finora nel 2023 il governo non ha completato nessuno degli obiettivi e ormai a fine marzo mancano pochi giorni. L’ultima verifica, si legge sul portale, è del 16 marzo scorso: “Su 12 interventi previsti entro il 31 marzo, 9 sono in corso e 3 a buon punto. Quindi non solo sono tutti ancora da completare, ma la quasi totalità (9 su 12) è proprio lontana dall’essere conseguita”.

Ritardi ci sono anche sulla scadenza intermedia della quarta rata, che scade a giugno e che vale invece 16 miliardi.

La Corte de Conti non ha alcun dubbio: l’Italia è in ritardo con gli obiettivi del Pnrr ed il 28 Marzo ne avremo contezza con la relazione.

Ecco alcune possibili soluzioni che possono aiutare a recuperare il ritardo nella realizzazione dei progetti e nel raggiungimento dei target del PNNR:

  1. Sviluppare una strategia di pianificazione e monitoraggio più efficace: è importante creare un piano di lavoro chiaro e dettagliato, condiviso da tutte le parti interessate, e garantire un’adeguata attenzione alla pianificazione e al monitoraggio dell’implementazione del PNNR.
  2. Favorire la collaborazione tra le istituzioni e gli attori coinvolti: è importante promuovere una maggiore collaborazione e coordinamento tra i ministeri, le agenzie, le imprese e gli altri attori coinvolti nell’implementazione del PNNR. Questo può aiutare a ridurre la duplicazione degli sforzi e ad aumentare l’efficacia dell’azione collettiva.
  3. Aumentare il coinvolgimento degli stakeholder: è importante coinvolgere attivamente le parti interessate nel processo di pianificazione e di attuazione del PNNR, compresi i cittadini, le organizzazioni della società civile e le imprese. In questo modo si possono aumentare le probabilità di successo del piano e migliorare la sua rilevanza sociale.
  4. Sviluppare le competenze necessarie: il PNNR richiede una vasta gamma di competenze tecniche e amministrative per la sua attuazione. È importante investire nella formazione e nello sviluppo delle competenze necessarie per raggiungere gli obiettivi del piano.
  5. Rafforzare la governance e la trasparenza: è importante garantire una buona governance e la trasparenza dell’implementazione del PNNR. Ciò può essere ottenuto attraverso una gestione efficiente e trasparente dei fondi, l’uso di indicatori chiari e misurabili per monitorare l’avanzamento dei progetti e la partecipazione di esperti indipendenti nella revisione e nella valutazione del piano.
  6. Promuovere l’innovazione: l’innovazione può aiutare a superare le sfide e ad accelerare l’implementazione del PNNR. È importante promuovere l’innovazione in tutti gli aspetti del piano, compresi i modelli di business, le tecnologie e le metodologie di lavoro. Inoltre, è importante incoraggiare la partecipazione di start-up e imprese innovative per stimolare la competitività e la diversificazione dell’economia del Paese.

Di Remo12

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