È stato pubblicato sulla rivista scientifica Globalization and Health (IF 10,4) l’articolo scientifico “Newly arrived migrants did not represent an additional COVID-19 burden for Italy: data from the Italian information flow”, disponibile in Open Access all’indirizzo https://globalizationandhealth.biomedcentral.com L’articolo è frutto di una collaborazione multidisciplinare tra diverse expertise dello staff dell’INMP ed è stato realizzato nell’ambito dell’implementazione di “strumenti informativi a supporto del sistema di accoglienza per migranti durante la pandemia COVID-19”, attivati a seguito dell’Accordo di Collaborazione sulla “tutela della salute delle persone migranti ospitate nel sistema di accoglienza nell’ambito dell’emergenza pandemica COVID-19 e il contrasto alla diffusione del contagio da SARS-CoV-2”, sottoscritto da INMP e dal Dipartimento per le libertà civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno nel dicembre 2020. Lo studio ha analizzato l’incidenza dell’infezione del virus SARS-CoV-2 nei migranti giunti sulle coste italiane nel periodo gennaio 2021 - gennaio 2022, raffrontandola all’incidenza registrata, nello stesso periodo di tempo, nella popolazione (sia italiana che straniera), della medesima fascia di età, residente in Italia. 70.512 migranti hanno raggiunto l’Italia via mare nel periodo di osservazione e 2.861 sono risultati positivi al test, con un tasso di incidenza di 40,6 casi per 1.000. Nello stesso periodo, nella popolazione residente in Italia si è registrato un tasso di incidenza di 177,6 casi per 1.000. Lo studio ha dunque rilevato un basso tasso di infezione da SARS-CoV-2 nei migranti che hanno raggiunto l'Italia via mare nel periodo considerato, con un tasso di incidenza pari a circa un quarto di quello registrato nella popolazione residente. Pertanto, secondo lo studio effettuato, i migranti giunti in Italia durante il periodo di osservazione non hanno aumentato il burden epidemiologico di incidenza di infezione da virus SARS-CoV-2. Lo realizzazione dello studio è stata possibile grazie al supporto del Ministero dell’Interno ed alla collaborazione dei referenti delle strutture deputate alla prima accoglienza nell’alimentare i flussi informativi.È stato pubblicato sulla rivista scientifica Globalization and Health (IF 10,4) l’articolo scientifico “Newly arrived migrants did not represent an additional COVID-19 burden for Italy: data from the Italian information flow”, disponibile in Open Access all’indirizzo https://globalizationandhealth.biomedcentral.com L’articolo è frutto di una collaborazione multidisciplinare tra diverse expertise dello staff dell’INMP ed è stato realizzato nell’ambito dell’implementazione di “strumenti informativi a supporto del sistema di accoglienza per migranti durante la pandemia COVID-19”, attivati a seguito dell’Accordo di Collaborazione sulla “tutela della salute delle persone migranti ospitate nel sistema di accoglienza nell’ambito dell’emergenza pandemica COVID-19 e il contrasto alla diffusione del contagio da SARS-CoV-2”, sottoscritto da INMP e dal Dipartimento per le libertà civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno nel dicembre 2020. Lo studio ha analizzato l’incidenza dell’infezione del virus SARS-CoV-2 nei migranti giunti sulle coste italiane nel periodo gennaio 2021 - gennaio 2022, raffrontandola all’incidenza registrata, nello stesso periodo di tempo, nella popolazione (sia italiana che straniera), della medesima fascia di età, residente in Italia. 70.512 migranti hanno raggiunto l’Italia via mare nel periodo di osservazione e 2.861 sono risultati positivi al test, con un tasso di incidenza di 40,6 casi per 1.000. Nello stesso periodo, nella popolazione residente in Italia si è registrato un tasso di incidenza di 177,6 casi per 1.000. Lo studio ha dunque rilevato un basso tasso di infezione da SARS-CoV-2 nei migranti che hanno raggiunto l'Italia via mare nel periodo considerato, con un tasso di incidenza pari a circa un quarto di quello registrato nella popolazione residente. Pertanto, secondo lo studio effettuato, i migranti giunti in Italia durante il periodo di osservazione non hanno aumentato il burden epidemiologico di incidenza di infezione da virus SARS-CoV-2. Lo realizzazione dello studio è stata possibile grazie al supporto del Ministero dell’Interno ed alla collaborazione dei referenti delle strutture deputate alla prima accoglienza nell’alimentare i flussi informativi.

È stato pubblicato sulla rivista scientifica Globalization and Health (IF 10,4) l’articolo scientifico “Newly arrived migrants did not represent an additional COVID-19 burden for Italy: data from the Italian information flow”, disponibile in Open Access all’indirizzo https://globalizationandhealth.biomedcentral.com

L’articolo è frutto di una collaborazione multidisciplinare tra diverse expertise dello staff dell’INMP ed è stato realizzato nell’ambito dell’implementazione di “strumenti informativi a supporto del sistema di accoglienza per migranti durante la pandemia COVID-19”, attivati a seguito dell’Accordo di Collaborazione sulla “tutela della salute delle persone migranti ospitate nel sistema di accoglienza nell’ambito dell’emergenza pandemica COVID-19 e il contrasto alla diffusione del contagio da SARS-CoV-2”, sottoscritto da INMP e dal Dipartimento per le libertà civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno nel dicembre 2020.

Lo studio ha analizzato l’incidenza dell’infezione del virus SARS-CoV-2 nei migranti giunti sulle coste italiane nel periodo gennaio 2021 –  gennaio 2022, raffrontandola all’incidenza registrata, nello stesso periodo di tempo, nella popolazione (sia italiana che straniera), della medesima fascia di età, residente in Italia.

70.512 migranti hanno raggiunto l’Italia via mare nel periodo di osservazione e 2.861 sono risultati positivi al test, con un tasso di incidenza di 40,6 casi per 1.000. Nello stesso periodo, nella popolazione residente in Italia si è registrato un tasso di incidenza di 177,6 casi per 1.000. Lo studio ha dunque rilevato un basso tasso di infezione da SARS-CoV-2 nei migranti che hanno raggiunto l’Italia via mare nel periodo considerato, con un tasso di incidenza pari a circa un quarto di quello registrato nella popolazione residente. Pertanto, secondo lo studio effettuato, i migranti giunti in Italia durante il periodo di osservazione non hanno aumentato il burden epidemiologico di incidenza di infezione da virus SARS-CoV-2.

Lo realizzazione dello studio è stata possibile grazie al supporto del Ministero dell’Interno ed alla collaborazione dei referenti delle strutture deputate alla prima accoglienza nell’alimentare i flussi informativi.

Di Remo12

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