Nel 2022 la spesa farmaceutica nazionale totale, pubblica e privata, è stata pari a 34,1 miliardi di euro, in aumento del 6% rispetto al 2021. In particolare, si osserva un incremento sia della spesa pubblica (+5,5%), che ha rappresentato il 68,9% della spesa farmaceutica complessiva, sia di quella privata (+7,6%). È quanto emerge dal XXIII Rapporto “L’uso dei farmaci in Italia. Rapporto Nazionale Anno 2022” pubblicato dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ad agosto 2023. Il documento, basato sui dati raccolti dall’OsMed (Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali), ricostruisce a livello territoriale e ospedaliero l’assistenza farmaceutica sostenuta dal Sistema Sanitario Nazionale (SSN) e dai cittadini. Tra le novità di questa edizione, si segnala una sezione dedicata all’analisi del potenziale impatto ambientale di una serie di principi attivi ad alto utilizzo o ad alto rischio di tossicità ambientale. 

Il rapporto 2022 è suddiviso in sette sezioni:

  1. Caratteristiche generali dell’uso dei farmaci in Italia
  2. Analisi di dettaglio della spesa e del consumo dei farmaci
  3. Consumi e spesa per classe terapeutica
  4. Registri di monitoraggio e accordi di rimborsabilità condizionata
  5. Nuove entità terapeutiche e farmaci orfani
  6. Inquadramento e caratterizzazione della popolazione eleggibile a nota 100 nel setting della medicina generale
  7. Impatto ambientale dei farmaci.

I dati in sintesi

Spesa farmaceutica nazionale totale (pubblica e privata)

È stata pari a 34,1 miliardi di euro, in aumento del 6,0% rispetto al 2021.

Spesa pubblica

Con un valore di 23,5 miliardi, ha rappresentato il 68,9% della spesa farmaceutica complessiva e il 17,9% della spesa sanitaria pubblica, in aumento del 5,5% rispetto al 2021.

Spesa per farmaci acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche

È stata di circa 15 miliardi di euro (253,6 euro pro capite), in crescita (+8,6%) rispetto all’anno precedente, parallelamente anche i consumi risultano in aumento (+5,7%).

Prescrizione di farmaci

Più di 6 cittadini su 10 hanno ricevuto almeno una prescrizione di farmaci, con una crescita della spesa pro capite e dei consumi con l’aumentare dell’età. La popolazione con più di 64 anni ha assorbito oltre il 60% della spesa e delle dosi. Le Regioni del Nord hanno registrato una prevalenza inferiore (63,1%) rispetto al Centro (68,4%) e al Sud Italia (69,5%). In regime di assistenza convenzionata ogni cittadino, in media, ha ricevuto 18 confezioni e ogni mille abitanti sono state consumate 1140,6 dosi al giorno.

Popolazione pediatrica

Il 45% ha ricevuto almeno una prescrizione di farmaci (il 61,4% dei bambini nella fascia di età prescolare). Rispetto al 2021, si registra un incremento delle confezioni pro capite, soprattutto nei bambini tra i 6 e gli 11 anni di età. I farmaci più prescritti restano gli antimicrobici per uso sistemico e quelli per l’apparato respiratorio, con un forte incremento nei consumi per entrambe le categorie.

Popolazione anziana

La spesa media per utilizzatore è stata di 556,2 euro (601,5 negli uomini e 520,8 nelle donne). Quasi l’intera popolazione (98,4%) ha ricevuto nel corso dell’anno almeno una prescrizione farmacologica. Il 68,1% degli utilizzatori di età pari o superiore ai 65 anni ha ricevuto prescrizioni di almeno 5 diverse sostanze (definizione di politerapia) e più di un soggetto su 4 (28,6%) ha assunto almeno 10 principi attivi diversi.

Spesa farmaceutica pro capite

Comprensiva dei medicinali acquistati direttamente dalle strutture sanitarie pubbliche e di quelli di classe A erogati attraverso il canale della convenzionata, è stata pari a 419,37 euro, in aumento del 5,7% rispetto all’anno precedente. I consumi si attestano a 1325,21 DDD/1000 abitanti die, in aumento dell’1,6% in confronto al 2021, con il consumo in assistenza convenzionata che assorbe l’86% delle dosi totali.

Categorie ATC di I livello a maggiore spesa pubblica

Tutte registrano un aumento rispetto all’anno precedente, in particolare per i farmaci dell’apparato respiratorio e quelli dell’apparato gastrointestinale e del metabolismo i cui gli incrementi sono stati registrati prevalentemente nel canale degli acquisti da parte delle strutture sanitarie pubbliche. Tra le categorie a maggiore consumo, gli incrementi più elevati sono stati registrati per i farmaci del sistema nervoso centrale e quelli del sangue e gli organi emopoietici, in particolar modo negli acquisti da parte delle strutture sanitarie pubbliche.

Spesa per farmaci di classe C a carico del cittadino

È stata pari a 6,5 miliardi di euro circa, con un incremento del 6,9% rispetto al 2021; di questi, il 54% (3,5 miliardi), è relativo a farmaci con ricetta e il 46% (2,99 miliardi) a farmaci di automedicazione (SOP e OTC), comprensivi di quelli erogati negli esercizi commerciali. Benzodiazepine, contraccettivi e farmaci utilizzati nella disfunzione erettile si confermano le categorie a maggiore spesa. Tra i farmaci di automedicazione, i primi principi attivi per spesa sono ibuprofene e diclofenac.

Classe terapeutica a maggiore spesa

I farmaci cardiovascolari hanno rappresentato la classe terapeutica a maggiore spesa (50,29 euro pro capite) e consumo (487,4 DDD) nel canale della convenzionata, mentre quelli antineoplastici e immunomodulatori e i farmaci del sangue e organi emopoietici sono stati quelli rispettivamente a maggiore spesa (113,04 euro pro capite) e consumo (53,0 DDD) tra i prodotti farmaceutici acquistati direttamente dalle strutture sanitarie pubbliche.

Analisi per area geografica

La Regione con il valore più elevato di spesa lorda pro capite per i farmaci di classe A-SSN è stata la Campania con 197,9 euro pro capite, mentre il valore più basso si registra nella PA di Bolzano (115,3 euro pro capite), con una differenza tra le due Regioni del 71,6%. Riguardo ai consumi, la Regione con i livelli più elevati è stata la Campania con 1.293,4 DDD/1000 abitanti die, mentre i consumi più bassi si registrano nella PA di Bolzano (843,8 DDD/1000 abitanti die).

Farmaci a brevetto scaduto

Hanno costituito il 71,6% della spesa e l’86,2% dei consumi in regime di assistenza convenzionata di classe A. La quota percentuale dei farmaci equivalenti, eccetto quelli che hanno goduto di copertura brevettuale, ha rappresentato il 21,9% della spesa e il 30,3% dei consumi.

Farmaci biosimilari

Si confermano un aumento nel consumo delle specialità medicinali disponibili da più tempo e un trend positivo per i farmaci di più recente commercializzazione (anti-TNF-alfa, bevacizumab, rituximab, trastuzumab e teriparatide), sebbene sia rimasta una certa variabilità regionale per consumo e incidenza di spesa.

Spesa delle nuove entità terapeutiche

Nel 2022 sono state commercializzate 41 nuove entità terapeutiche con una spesa di 151,1 milioni di euro. Nel complesso delle entità terapeutiche incidenti e prevalenti la spesa è passata da circa 5.174 milioni di euro nel 2014 a circa 8.540 milioni di euro nel 2022.

Spesa dei farmaci orfani

Comprensiva dell’acquisto da parte delle strutture sanitarie pubbliche e dell’erogazione in regime di assistenza convenzionata, ha fatto registrare un incremento del 29,2% rispetto al 2021, attestandosi al valore di 1,98 miliardi di euro, corrispondente al 6% della spesa farmaceutica a carico del SSN.

Confronto internazionale

Rispetto agli altri Paesi europei, si evidenzia ancora una bassa incidenza della spesa per i farmaci equivalenti, sebbene l’Italia sia al 1° posto nell’incidenza della spesa e del consumo di farmaci biosimilari. Nel confronto sui prezzi emerge come l’Italia, considerando sia i farmaci erogati in ambito territoriale sia quelli in ambito ospedaliero, abbia prezzi superiori solo alla Francia, al Portogallo e alla Polonia. Con 48,2 euro pro capite, l’Italia risulta al 5° posto per la spesa dei farmaci orfani, dopo Austria (62,3 euro), Francia (62,0 euro), Belgio (50,3 euro) e Germania (49,3 euro); tutti i Paesi mostrano un andamento crescente della spesa negli anni 2021 e 2022.

Fonte Ufficiale : https://www.epicentro.iss.it/farmaci/rapporto-osmed-2022

Di Remo12

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