Si è svolto oggi, 20 ottobre, dalle ore 9.30 alle ore 13.00, l’evento organizzato dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali dal titolo “Gli Enti intermedi dei servizi sanitari regionali. Modelli organizzativi ed esperienze manageriali”.
Devo dire interessante incontro ben Organizzato da Agenas, personalemnte sono contrario agli enti intermedi per alcune ragioni pratiche ma sono favorevole alla creazione di un cassetto degli attrezzi da adattare a livello regione come “Template”.
Cosa intendiamo per enti intermedi in sanità:
All’interno del sistema sanitario italiano, i principali enti intermedi a livello regionale includono:
- Assessorato alla Sanità Regionale: Ogni regione italiana ha un Assessorato alla Sanità o un ente equivalente, responsabile della gestione e della pianificazione dei servizi sanitari all’interno dei confini regionali. Questo ente svolge un ruolo chiave nell’allocazione delle risorse e nell’organizzazione dei servizi sanitari regionali.
- Aziende Sanitarie Locali (ASL): Le ASL sono enti locali che operano all’interno delle regioni italiane e sono responsabili dell’erogazione dei servizi sanitari a livello locale. Gestiscono ospedali, ambulatori, centri di salute e altre strutture sanitarie e contribuiscono all’organizzazione e alla gestione dei servizi sanitari in una determinata area geografica all’interno di una regione.
- Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome: Questa è un’organizzazione che riunisce le regioni italiane e le province autonome. La Conferenza delle Regioni svolge un ruolo importante nel coordinamento e nel dialogo tra le diverse regioni e tra queste e il governo centrale in merito alle politiche sanitarie, alle linee guida e alla distribuzione delle risorse.
- ARS (Agenzia Regionale di Sanità): Alcune regioni italiane hanno istituito le cosiddette Agenzie Regionali di Sanità (ARS) con il compito di svolgere attività di ricerca, monitoraggio, e promozione della qualità dei servizi sanitari a livello regionale.
- Consultori Familiari: Queste strutture forniscono servizi di consulenza, assistenza e prevenzione in materia di salute sessuale e riproduttiva, pianificazione familiare, e assistenza alle donne in gravidanza e ai neonati.
- Farmacie Regionali: In alcune regioni, ci sono farmacie regionali o enti equivalente che gestiscono la distribuzione dei farmaci e dei dispositivi medici.
Ogni regione in Italia può avere strutture e organizzazioni specifiche per la gestione dei servizi sanitari, a seconda delle proprie esigenze e risorse. Gli enti intermedi a livello regionale svolgono un ruolo fondamentale nell’organizzazione, nella gestione e nella pianificazione dei servizi sanitari all’interno dei confini regionali, garantendo un approccio personalizzato alle esigenze sanitarie delle diverse comunità locali.
Tuttavia nell’incontro ci si riferiva piu’ ad enti intermedi come Azienda Zero o GSA.
Gestione dei Servizi di Assistenza: In un contesto più generale di amministrazione e gestione dei servizi sanitari, “GSA” può rappresentare la gestione dei servizi di assistenza, che comprende la pianificazione, l’allocazione delle risorse e l’organizzazione dei servizi di assistenza sanitaria.
ESEMPIO: L’Azienda Zero è stata istituita con la legge regionale n. 26 del 26 ottobre 2021 per rendere più efficiente il sistema sanitario del Piemonte. È dotata di personalità giuridica pubblica e di autonomia amministrativa, patrimoniale, organizzativa, contabile, gestionale e tecnica.
Le funzioni principali che spettano ad Azienda Zero sono:
- gestione dei flussi di cassa relativi al finanziamento del fabbisogno sanitario regionale.
- redazione del bilancio consolidato preventivo e consuntivo del servizio sanitario regionale.
Titolo: “Riflessioni sull’Utilità degli Enti Intermedi nel Settore Sanitario Italiano”
Introduzione: Nell’ambito di un interessante incontro organizzato da Agenas sui temi degli enti intermedi nel sistema sanitario, desidero esprimere alcune considerazioni personali sulla gestione della sanità e dei settori correlati. Nonostante l’intento di migliorare la gestione finanziaria e gestionale, ho alcune riserve sulla loro efficacia.
- Commissioni e Sottocommissioni: Un Fattore di Frazionamento e Confusione
- Uno dei principali motivi della mia opposizione agli enti intermedi è l’eccessivo ricorso a commissioni e sottocommissioni in Italia per affrontare problemi di malagestione.
- Questa pratica aumenta le spese e crea confusione nella gestione sanitaria.
- Regioni in Piano di Rientro: Una Gestione Fallimentare
- Il fatto che alcune regioni siano costrette a ricorrere a piani di rientro è un segnale di una gestione passata inadeguata.
- Dovremmo concentrarci su misure che permettano il cambio gestionale anziché introdurre nuovi enti intermedi.
- Risorse Umane: Una Scarsità di Esperti Disponibili
- La creazione di enti intermedi richiederebbe una nuova organizzazione di risorse umane, ma sembra che al momento non siano disponibili abbastanza esperti.
- Spostare esperti da un’area all’altra potrebbe impoverire altre strutture regionali.
- Fattori Ambientali, Politici, Sociali e Delinquenziali: L’Influenza sulla Malagestione
- Alcune regioni in piano di rientro da anni hanno dimostrato che la malagestione è spesso legata a fattori ambientali, politici, sociali e delinquenziali.
- L’istituzione di enti intermedi potrebbe non risolvere tali problemi sottostanti e potrebbe portare all’insuccesso.
Conclusione: In conclusione, sebbene l’idea di enti intermedi possa sembrare una soluzione per la gestione sanitaria, è importante tenere conto delle complessità che circondano il settore e delle sfide che potrebbero emergere. Dovremmo considerare attentamente l’efficacia di tali enti alla luce delle questioni di malagestione, e valutare se ci siano alternative più adeguate per migliorare il sistema sanitario italiano.
sei favorevole all’idea della creazione di un “cassetto degli attrezzi” o un “template” che possa fungere da riferimento per tutte le regioni e, al contempo, essere adattato alle esigenze specifiche di ciascuna regione. Questa è un’idea che mira a promuovere una maggiore standardizzazione e condivisione delle migliori pratiche nel settore sanitario. Ecco come potresti espandere la tua posizione:
Titolo: “Un “Cassetto degli Attrezzi” Standardizzato per il Sistema Sanitario Regionale”
Introduzione: Durante l’incontro organizzato da Agenas sul ruolo degli enti intermedi nel sistema sanitario, ho ascoltato con interesse l’idea di creare un “cassetto degli attrezzi” standardizzato che possa diventare un riferimento per tutte le regioni italiane. Sebbene io abbia alcune riserve sul ruolo degli enti intermedi, vedo il valore di questa proposta che mira a condividere le migliori pratiche e standardizzare alcune componenti chiave.
- Standardizzazione con Flessibilità
- L’idea di un “cassetto degli attrezzi” offre l’opportunità di stabilire standard chiari e comuni che possono servire come base di riferimento.
- Tuttavia, è importante notare che questo template dovrebbe essere parzialmente modificabile per adattarsi alle specifiche esigenze regionali. Questa flessibilità consentirebbe alle regioni di personalizzare il sistema sanitario in base alle proprie realtà.
- Condivisione delle Migliori Pratiche
- Il cassetto degli attrezzi potrebbe promuovere la condivisione delle migliori pratiche tra le regioni italiane. Questo significa che le regioni possono imparare dagli altri e migliorare continuamente i propri servizi sanitari.
- Riduzione della Complessità Amministrativa
- La standardizzazione di alcune procedure e pratiche potrebbe ridurre la complessità amministrativa e semplificare la gestione sanitaria, riducendo il bisogno di molte commissioni e sottocommissioni.
Conclusione: In definitiva, sebbene io possa avere delle riserve sugli enti intermedi, credo che l’idea di un “cassetto degli attrezzi” possa rappresentare un passo nella giusta direzione per migliorare il sistema sanitario italiano. La combinazione di standardizzazione e flessibilità potrebbe aiutare a garantire una maggiore efficienza e coerenza, pur rispettando le specificità regionali. Questo approccio potrebbe contribuire a ridurre le spese e a migliorare la gestione senza ricorrere a una proliferazione eccessiva di enti intermedi.
Conclusione: Un Appello per un Approccio Pragmatico e Adattabile
Le sfide incontrate da alcune regioni nell’attuazione di iniziative come “Azienda Zero” sottolineano l’importanza di un approccio pragmatico e adattabile nella riforma del sistema sanitario. Copiare esperienze di successo da altre regioni può non sempre essere la soluzione migliore, poiché ogni regione ha le sue peculiarità e sfide uniche. È fondamentale che le iniziative siano attentamente pianificate e adattate alle specifiche esigenze locali.
Inoltre, la lentezza nell’emanare la normativa necessaria per avviare nuove iniziative è un problema che richiede azioni immediate e un maggiore impegno da parte delle autorità regionali. La salute dei cittadini non può aspettare.
In definitiva, mentre le iniziative come “Azienda Zero” offrono potenziali vantaggi per la gestione sanitaria, è fondamentale affrontare le sfide e le complessità in modo responsabile, cercando soluzioni che siano realmente efficaci ed efficienti per ciascuna regione.
L’idea di utilizzare l’Intelligenza Artificiale (IA) per generare una proposta di normativa per la creazione di un’Azienda Zero è interessante. L’IA può certamente essere utilizzata per generare bozze iniziali di normative o proposte di politiche. Tuttavia, è importante tenere presente che la creazione di normative è una questione complessa che richiede una comprensione approfondita delle leggi esistenti, delle esigenze specifiche e della consulenza legale. Inoltre, la partecipazione di esperti, degli stakeholder e della comunità è essenziale per garantire che la normativa sia adeguata e accettabile.
Se desideri procedere con questa idea, ecco alcuni passi che potresti seguire:
- Definire gli Obiettivi: Prima di iniziare, è importante stabilire gli obiettivi specifici che si desidera raggiungere con la nuova normativa per un’Azienda Zero.
- Ricerca Preliminare: Effettua una ricerca approfondita sulle normative e le esperienze di altre regioni o paesi relativamente alle Aziende Zero o a iniziative simili.
- Coinvolgi Esperti: Consulta esperti legali e del settore sanitario per ottenere una comprensione completa delle esigenze e delle sfide.
- Utilizza l’IA per la Bozza Iniziale: Puoi utilizzare l’IA per generare una bozza iniziale della normativa, ma sii pronto a rivederla e adattarla in base alle esigenze.
- Consultazione Pubblica: Apri la bozza di normativa a una consultazione pubblica, coinvolgendo gli stakeholder, i professionisti sanitari e i cittadini. Raccogli commenti e feedback.
- Rivedi e Raffina: Basandoti sui feedback raccolti, rivedi e raffina la normativa.
- Approvazione Legale: Consulta un esperto legale per assicurarti che la normativa sia conforme alle leggi esistenti.
- Approvazione Ufficiale: Presenta la normativa alle autorità regionali per l’approvazione ufficiale.
- Attuazione: Dopo l’approvazione, pianifica l’attuazione della normativa e monitora i risultati.
- Valutazione Continua: Assicurati di condurre valutazioni continue per migliorare la normativa e l’Azienda Zero nel tempo.
Utilizzare l’IA come strumento di supporto in questo processo può essere utile, ma è essenziale bilanciarlo con un coinvolgimento umano e una comprensione approfondita del contesto specifico.
Esempio creato in 20 secondi da CHATOPEN AI:
Normativa per l’istituzione di un’Azienda Zero in Sanità
Articolo 1: Definizioni
- Ai fini del presente provvedimento, il termine “Azienda Zero” si riferisce a una struttura di gestione sanitaria regionale creata per migliorare l’efficienza, la qualità e l’accesso ai servizi sanitari nella regione.
Articolo 2: Scopo e Obiettivi
- L’Azienda Zero è istituita con l’obiettivo di:
- Razionalizzare la gestione dei servizi sanitari.
- Migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria.
- Garantire l’equità nell’accesso ai servizi sanitari.
- Ridurre i costi amministrativi.
- Promuovere l’innovazione nei servizi sanitari.
Articolo 3: Struttura e Organizzazione
- L’Azienda Zero è un’entità regionale con una struttura organizzativa dedicata alla gestione dei servizi sanitari.
- La struttura organizzativa è definita nel Piano Strategico Regionale per la Sanità.
Articolo 4: Compiti e Responsabilità
- L’Azienda Zero è responsabile della gestione dei servizi sanitari nella regione, compresi gli ospedali, le strutture ambulatoriali e altri servizi sanitari.
- L’Azienda Zero è incaricata di monitorare, valutare e migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi sanitari regionali.
Articolo 5: Piano Strategico Regionale
- L’Azienda Zero sviluppa e implementa un Piano Strategico Regionale per la Sanità in collaborazione con le autorità sanitarie regionali e i professionisti del settore.
- Il Piano Strategico Regionale definisce obiettivi, indicatori di performance e misure per il miglioramento dei servizi sanitari.
Articolo 6: Partecipazione dei Cittadini
- L’Azienda Zero promuove la partecipazione dei cittadini, dei pazienti e delle organizzazioni della società civile nella pianificazione e valutazione dei servizi sanitari.
Articolo 7: Valutazione e Monitoraggio
- L’Azienda Zero è tenuta a condurre regolarmente valutazioni e monitoraggi dei servizi sanitari per garantire il raggiungimento degli obiettivi stabiliti.
Questo è solo un esempio generico di una normativa ispirata a quella delle regioni Veneto o Piemonte per l’istituzione di un’Azienda Zero. È importante coinvolgere esperti legali e le autorità regionali competenti per sviluppare una normativa specifica che tenga conto delle esigenze e delle leggi regionali.
Basta inserire ognuno di articoli per estrapolare la norma e adattarla alle proprie esigenze, ed in alcune regioni neppure in 12 mesi sono riusciti a farla.
Questo che signignifica che se manca la capacità politica/direzionale neppure un cassetto degli attrezzi sarà utile.
Remo Pulcini