Nove persone sono state arrestate in Sicilia, accusate di falso in atto pubblico e corruzione. L’indagine, coordinata dalla Procura di Catania e condotta dalla Guardia di Finanza, ha coinvolto diversi primari di ospedali siciliani, tra cui Corrado Tamburino del Policlinico di Catania.
L’operazione, denominata “Vasi Comunicanti”, ha portato alla luce un sistema di corruzione sistematica. Le indagini hanno rivelato che le multinazionali farmaceutiche pagavano mazzette sotto forma di contributi per la formazione scientifica, finanziando eventi formativi. Questo sistema di corruzione coinvolgeva direttori di unità operative complesse in diverse province siciliane, tra cui Catania, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa, e anche Perugia.
Le indagini della Guardia di finanza di Catania dell’operazione `Vasi comunicanti´ hanno fatto emergere «un sistema volto alla sistematica commissione di numerosi atti corruttivi» con multinazionali farmaceutiche che «usano la prassi di pagare `mazzette´sotto forma di contributi per la formazione scientifica, finanziando eventi formativi». Lo scrive il gip Giuseppina Montuori nell’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di nove indagati per presunti casi di corruzione nella sanità.
“un sistema volto alla sistematica commissione di numerosi atti corruttivi” con multinazionali farmaceutiche che “usano la prassi di pagare “mazzette” sono forma di contributi per la formazione scientifica, finanziando eventi formativi”.
Una relazione è stata richiesta dai dirigenti generali dei dipartimenti Pianificazione strategica Salvatore Iacolino, e Attività sanitarie dell’assessorato della Salute, Salvatore Requirez, entro il 18 luglio con una nota ai direttori generali delle aziende ospedaliere policlinico “G. Martino” di Messina e “Rodolico – San Marco” di Catania, e delle Asp di Siracusa e Ragusa.