Investimenti e spesa sanitaria

  • Incremento degli investimenti: a causa della pandemia nel 2020, gli investimenti in sanità sono raddoppiati, passando da circa 3,3 mld € nel 2019 a oltre 6,2 mld € (14,6 % del totale degli investimenti pubblici). Nel 2021‑2022 si è osservata una stabilizzazione attorno ai 5 mld € (8,4 % degli investimenti pubblici)
  • Ripresa al Sud: particolarmente significativa la crescita degli investimenti nel Mezzogiorno, +49,8 % tra 2019 e 2022 (a fronte del +35,9 % a livello nazionale). La quota meridionale sul totale nazionale è aumentata dal 26,6 % al 29,3 %

Spesa pubblica e privata

  • Spesa pubblica: nel 2022 si attestava intorno ai 131 mld €, ma ha registrato una crescita inferiore rispetto al PIL (2016‑2022) comparata con Francia, Germania e Regno Unito corteconti.it.
  • Spesa totale: include ancora rilevanti costi a carico dei cittadini, con spesa privata in aumento nel 2022 rispetto al 2021 e molto superiore alla media UE
  • Spesa corrente regionale: tra 2020 e 2022, gli impegni sono aumentati di 7,9 mld €, mentre i pagamenti di 2,6 mld €
  • Indebitamento:
    • Le Asl hanno accumulato un disavanzo operativo di circa 1,4 mld € nel IV trimestre 2022 (contro 1,1 mld € nel 2021)
    • L’indebitamento verso fornitori ha raggiunto 17,5 mld € nel 2021 (+24 % da 2019), con miglioramenti parziali attribuibili alla fatturazione elettronica. Persistono criticità in Calabria, Molise e Sardegna
  • Indebitamento regionale: calo dell’indebitamento pro capite nel 2022 a 668 € medio annuo, anche se rimangono differenze marcate tra regioni ordinarie e speciali .

Servizi, tempi di attesa e disuguaglianze territoriali

  • Recupero da pandemia: prestazioni mediche e rispetto dei tempi d’attesa non hanno ancora raggiunto i livelli pre‑COVID (2019) nel 2022‑23, secondo dati Agenas.
  • Disparità regionali:
    • Indicatori LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) 2021 mostrano scorte maggiori al Sud e nelle Isole.
    • La speranza di vita senza limitazioni a 65 anni: 11 anni al Nord, 10 in media nazionale, 8,3 anni nel Mezzogiorno e 7,8 anni nelle Isole .
  • Mobilità sanitaria: flussi verso regioni con LEA migliori (in particolare Emilia‑Romagna) .

Risorse umane

  • Personale: nel 2022 gli operatori sanitari sono tornati oltre i 697.000 (rispetto al minimo decennale precedente e ai livelli del 2008), con spesa superata in termini nominali solo nel 2021 .
  • Carichi strutturali: permangono gravi carenze in aree cruciali (emergenza/urgenza), spesso compensate da ricorso a contratti autonomi o esternalizzazioni

Sintesi delle principali criticità

AspettoStato attuale
Tempi attesa e prestazioniAncora lontani dai livelli 2019
Disparità regionaliNord più efficiente, Sud e Isole penalizzati
IndebitamentoAncora alto sia regionale sia aziendale
PersonaleNumeri in crescita ma carenze qualitative persistent
Spesa privataCresce al di fuori del SSN, molto superiore alla media UE

Conclusioni e suggerimenti della Corte dei conti

  • Mantenere e ampliare gli investimenti strutturali, dando continuità all’onda dei finanziamenti post-pandemici, soprattutto al Sud, dove la crescita degli investimenti è stata più sostenuta.
  • Intensificare gli sforzi per ridurre i divari regionali, con politiche mirate per aumentare i LEA nel Mezzogiorno e nelle Isole e abbattere la mobilità sanitaria verso regioni più virtuose.
  • Rafforzare il personale sanitario, soprattutto nei reparti critici quali emergenza/urgenza, puntando a stabilizzarne l’inquadramento e ridurre il ricorso a contratti esterni.
  • Contenere l’indebitamento attraverso una gestione più attenta dei fornitori e il controllo costante dell’andamento dei debiti regionali.
  • Contrastare l’aumento continuo della spesa privata, migliorando l’efficienza e la fruibilità del SSN per ridurre il ricorso alla sanità integrativa o privata.

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Di Remo12

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