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Bonaccini e Donini: “Un piano straordinario con misure concrete da subito, in maniera omogenea sul territorio. Stanziamo risorse nostre anche per far fronte alla carenza di fondi nazionali”

Entro il mese di aprile ogni Azienda sanitaria dovrà predisporre un Piano straordinario di produzione per il proprio ambito territoriale, con azioni di breve, medio e lungo periodo. Si punta a incrementare del 20% le visite e gli esami diagnostici monitorati. La campagna della Regione a difesa della sanità pubblica premiata come miglior campagna della Pubblica amministrazione

9 aprile 2024 – Trenta milioni di euro per abbattere le liste d’attesa su tutto il territorio regionale già a partire dal 2024. E per assicurare, sempre quest’anno, un milione di prestazioni in piùincrementando del 20% il numero di visite ed esami diagnostici monitorati dal “Piano regionale di governo delle liste d’attesa”.  

Sono le risorse messe in campo dalla Regione Emilia-Romagna per ridurre i tempi attualmente previsti di prenotazione e accesso a visite ed esami clinici specialistici (le cosiddette ‘prestazioni specialistiche ambulatoriali’) erogati dal Servizio sanitario pubblico.

Un investimento che dà forza al Piano straordinario voluto dalla Giunta, composto da misure concrete che verranno attuate già entro l’estate da parte di tutte le Aziende sanitarie, con un duplice obiettivo: incrementare sia il numero di prestazioni specialistiche disponibili, sia la quota di tempo dedicato alle prestazioni ambulatoriali da parte del personale medico.

Tra le principali azioni previste entro il breve periodo, l’aumento dell’offerta anche attraverso il coinvolgimento delle strutture private accreditateagende aperte e l’introduzione di liste per la registrazione delle richieste inevase, con smaltimento in ordine cronologico, per sgravare il cittadino dall’onere di ricontattare i servizi di prenotazione. 

L’obiettivo è accompagnare il sistema sanitario pubblico regionale verso un nuovo paradigma di attuazione dell’Assistenza specialistica ambulatoriale, e contemporaneamente consentire ai cittadini di usufruire, in maniera uniforme e omogenea in tutta la regione, di una maggiore offerta di prestazioni in tempi previ. Come sta avvenendo per la riorganizzazione della Rete di emergenza-urgenza, che procede con risultati molto positivi, anche sul fronte delle prestazioni specialistiche ambulatoriali l’impegno è da un lato continuare a garantire ai cittadini un adeguato livello di offerta e prossimità dei servizi, dall’altro accompagnarli verso una fruizione appropriata.

In difesa della sanità pubblica e universalistica che, per l’Emilia-Romagna, resta l’unico modello sanitario possibile, da sostenere e rafforzare, perché messo fortemente a rischio per insufficienza di risorse stanziate a livello nazionale e per la carenza di personale. Un concetto ribadito dalla campagna di comunicazione e sensibilizzazione voluta dalla Regione – “Lunga vita alla sanità pubblica” -, che giovedì prossimo a Milano si vedrà assegnare il premio Una, l’Associazione delle aziende di comunicazione, come miglior campagna nella categoria comunicazione per la Pubblica amministrazione.

A illustrare i dettagli del provvedimento, oggi in Regione a Bologna in conferenza stampa, il presidente, Stefano Bonaccini, e l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini.

“Nonostante le criticità che la sanità pubblica sta attraversando a causa dei mancati finanziamenti nazionali e della carenza di personale, la Regione Emilia-Romagna sul diritto alla salute non arretra di un passo, per continuare a garantire ai cittadini un servizio pubblico e universalistico gravemente messo a rischio- affermano Bonaccini e Donini-. In tutto il Paese le liste di attesa si sono allungate, e anche la nostra regione, dove il consumo di prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale è tra i più alti in Italia, deve fare i conti con questa realtà.  Con questo nuovo percorso, che finanziamo mettendoci ancora una volta risorse regionali, già a partire da quest’anno aumentiamo di 1 milione le prestazioni disponibili, semplifichiamo le prenotazioni e incrementiamo la presenza dei medici specialisti su tutto il territorio”.

“Si tratta di un impegno che portiamo avanti da tempo- aggiungono Bonaccini e Donini-. Lo abbiamo fatto con la riorganizzazione delle cure primarie territoriali e del sistema di emergenza-urgenza, che sta dando risultati importanti, con i Piani regionali di recupero delle liste di attesa post-pandemia, in ambito ambulatoriale, di ricovero e chirurgico, che ci hanno consentito di tornare ai livelli pre-Covid di erogazione dei servizi. E lo facciamo ora, con il potenziamento dell’assistenza specialistica ambulatoriale, puntando su misure e provvedimenti di breve, medio e lungo termine, uniformi sul territorio, e attraverso il dialogo e il confronto con le Aziende sanitarie e le Organizzazioni sindacali, come abbiamo fatto per la riforma dell’emergenza-urgenza”. 

L’impegno della Regione su questo fronte non è mai venuto meno, con una serie di interventi straordinari avviati dal 2015. Una strategia pluriennale che ha consentito di ottenere significativi risultati nella riduzione dei tempi di attesa e nel recupero delle prestazioni non erogate nel periodo Covid: nel 2023 il volume di prestazioni ha superato quota 16 milioni, tornando quasi ai livelli del 2019, quando erano state circa 16,9 milioni.

Le azioni previste nel breve periodo

Il nuovo Piano per l’abbattimento delle liste d’attesa aumenta l’offerta di prestazioni, in particolare delle visite specialistiche, anche attraverso il coinvolgimento di strutture private accreditate, da un lato per consentire al sistema di assorbire il maggior numero di richieste non ancora evase e di riportare le attese a una situazione di maggiore equilibrio, e dall’altro per offrire ai cittadini servizi di assistenza e cura appropriati, ovvero commisurati ai propri bisogni, sotto il profilo prescrittivo, organizzativo ed erogativo.

Sono tre le tipologie di intervento previste già per il breve periodo: rendere sempre effettiva la possibilità di prenotare le prestazioni, garantendo le condizioni per avere le agende sempre aperte e con un orizzonte di disponibilità di almeno 24 mesiaiutare gli utenti sollevandoli dall’onere di dover ricontattare i servizi di prenotazione nel caso non vi fosse disponibilità, ma introducendo in questi casi le liste per la registrazione delle richieste in un elenco progressivo in ordine cronologico e garantire i tempi di attesa delle classi di priorità indicate in ricetta. 

Già entro il mese di aprile, inoltre, ciascuna Azienza Usl, in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera-Universitaria o eventuale Irccs di riferimento, dovrà presentare un Piano straordinario di produzione per il proprio ambito territoriale, per garantire, nell’immediato e per tutto il 2024, un significativo aumento di prestazioni. Le Aziende dovranno migliorare ulteriormente l’efficienza produttiva ed organizzativa, anche incrementando la presenza e l’operatività degli specialisti nel setting ambulatoriale e nelle strutture territoriali, in primis le Case della Comunità.


Le azioni di medio-lungo periodo

Oltre alle azioni più immediate, il Piano prevede, in un orizzonte di medio e lungo periodo, l’utilizzo delle nuove tecnologie per l’efficientamento dei processi di prenotazione delle prestazioni sanitarie. Da un lato attraverso strumenti che semplifichino il rapporto con il cittadino, anche mediante il ricorso a sistemi di prenotazione “intelligente” e il più possibile automatizzata, che a partire dalle prescrizioni consentano la ricerca sulle agende disponibili fornendo il primo appuntamento, senza quindi la necessità di interventi da parte degli operatori.

Dall’altro, un’organizzazione della rete di offerta che predisponga, per le prestazioni a bassa complessità ed alta prevalenza, l’erogazione nelle Case della Comunità a livello distrettuale o di area (anche attraverso l’attivazione di percorsi di presa in carico dei pazienti cronici o anziani pluripatologici), e per quelle più complesse e a bassa prevalenza, l’erogazione nelle sedi Hub.

Tra le azioni previste, inoltre, il miglioramento dell’efficienza produttiva e il pieno utilizzo degli spazi ambulatoriali e delle dotazioni tecnologiche a disposizione; l’implementazione di strumenti di confronto clinico tra medici di medicina generale e specialisti, ad esempio con il teleconsulto; e ancora, la riorganizzazione dell’accesso alla chirurgia ambulatoriale e delle relative piattaforme.

L’impegno della Regione per abbattere le liste d’attesa

Già dal 2015 la Regione ha implementato strategie di contenimento e programmazione efficiente delle liste di attesa, con particolare riferimento alle prestazioni specialistiche ambulatoriali e ai ricoveri chirurgici programmati (dgr 1056/2015 e dgr 272/2017). Nel 2019 è stato adottato il “Piano regionale di governo delle liste di attesa per il triennio 2019-2021”, ed è stato istituito l’Osservatorio regionale sulle liste di attesa delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e di ricovero; nel 2022 è stato predisposto il “Piano operativo regionale per il recupero delle liste di attesa chirurgiche, ambulatoriali e di screening oncologici”.

Con le nuove “Strategie regionali per il governo dell’accesso alle prestazioni di specialistica ambulatoriale e il contenimento delle liste d’attesa”, la Regione introduce un Piano strutturale a 360 gradi, che interviene sulla domanda e sull’offerta, favorendo il confronto professionale fra medici di medicina generale e specialisti, coinvolgendo le strutture private convenzionate e semplificando la presa in carico della persona. 

Di Remo12

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